Cari turisti, alla Pelosa, oltre alla stuoietta, portatevi pure la mascherina. Dal 6 giugno i comuni di Sassari, Porto Torres, Stintino, Provincia e Regione in collaborazione con la centrale di Fiume Santo e il benestare dell’Arpas , offriranno idrocarburi policiclici aromatici, furani, metalli pesanti e amianto per tutti.
Per noi sardi e specialmente per il nostro quotidiano locale, non c’è problema, troppo presi a scovare turisti cafoni!
A quando un giornalista coraggioso che faccia il buon mestiere del giornalista, cioè quello di fare domande scomode e non di sedersi in poltrona a riportare il resoconto preparato da chi organizza una parata come quella del 6 giugno per autoassolvere un’intera classe politica che si assumerà la responsabilità – perché lo ricorderemo – di una firma e di un progetto che avrebbe dovuto essere ragionato e condiviso con la popolazione.
Un buon giornalista può anche fare proprie le domande anche alla luce delle informazioni, laddove lo pungesse vaghezza di acquisirle da fonti indipendenti, che da anni tanti autorevoli studiosi illustrano in assemblee e dibattiti pubblici dove è davvero possibile confrontarsi, sempre che al giornalista non paia assurdo assumere informazioni credibili da scienziati, o meglio responsabili della comunicazione, che non siano al soldo delle multinazionali.
Ancora una volta, come da mesi rileviamo, questo quotidiano non ha mai posto questioni, per esempio in merito alle posizioni dell’Arpas, da subito contraria a questo esplosivo evento, e perché poi abbia cambiato idea. Ma ci vuole coraggio, o bisogna non averne proprio, per non menzionare mai parole come POPS, pm 10 e pm 2,5 diossine, furani, IPA, ossidi di azoto e di carbonio e metalli pesanti, SIN e rapporto SENTIERI.
Un buon giornalista dovrebbe fare domande scomode, chiedere conto, anche a nome di coloro che non hanno voce, e pretendere spiegazioni da chi ha responsabilità dello scempio che è sotto i nostri occhi.
La storia di questi come di altri luoghi è storia del potere dei pochi sui tanti. La storia di questo potere passa anche attraverso la scarsa qualità dell’informazione.
Per questo restiamo ancora sgomenti nel leggere articoli appiattiti sulla voce del più forte che in questo caso potremmo idealmente intitolare “Se lo ha detto l’Eph”.
Speriamo che adesso sia chiaro perché ci battiamo tenacemente contro questi imbrogli legalizzati che vengono inflitti alla nostra terra!
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Salviamo il suolo
Mercoledi’ 7 dicembre 2016 è stata approvata la legge di bilancio : l’emendamento ‘’salvasuolo’’,proposto e sostenuto dal FAI, è diventato legge dello Stato e con esso – finalmente – si cancella definitivamente il comma 8 dell’art.2 della legge del 24 Dicembre 2007 che permetteva ai Comuni l’utilizzo degli oneri di urbanizzazione anche per la copertura delle spese correnti. Tale consuetudine ha favorito per anni la cementificazione dei suoli agricoli e delle aree verdi per risollevare le casse sempre più deficitarie dei Comuni, generando però una spirale affatto virtuosa nei loro bilanci un po’ di cassa per l’immediato ma un debito per il futuro e la drammatica crescita del consumo di suolo.
L’entrata in vigore però posticipata al 2018 rende l’idea di quanto innovativa e radicale sia questa svolta un passaggio faticoso sempre ignorato negli anni passati. Per il 2017 tuttavia ci sarà un contenimento insieme all’indirizzo dell’uso degli oneri per la riqualificazione ,la cura e la messa in sicurezza dei territori e nel 2018 finalmente il cambiamento. In attesa di una legge sul suolo, ancora arenata in commissione al Senato,questo passaggio segna una svolta culturale verso la tutela ,il recupero e la messa in sicurezza dei territori e l’abbandono del loro sfruttamento : non più il consumo ma la cura di una risorsa tanto preziosa e vitale. Un cambiamento che anche l’Associazione Ambiente e Vita si impegna a diffondere e sostenere.
SALVA IL SUOLO CON LA TUA FIRMA
L’Europa ha il dovere di preservare la sua più importante risorsa naturale: il suolo” Questo è l’appello dei promotori della ICE – Iniziativa dei Cittadini Europei ‘People4soil‘, promossa in Italia dal Coordinamento #salvailsuolo (ACLI, Coldiretti, FAI, INU, Legambiente, Lipu, Slow Food e WWF) a cui aderiscono 90 organizzazioni nazionali. La ICE è una petizione ufficiale alla Commissione europea, a cui si chiede di istituire e di sviluppare un quadro giuridico vincolante, fissando principi e regole da rispettare da parte di ciascuno Stato membro. Ad oggi, non vi è alcun riconoscimento legale per i servizi ecologici, sociali ed economici che i suoli sono in grado di fornire ai cittadini europei, né obiettivi vincolanti, ad esempio atti a conseguire la bonifica di terreni contaminati, o la salvaguardia dei serbatoi di carbonio, o la prevenzione del consumo di suolo. Questa situazione è esattamente quello che il coordinamento #Salvailsuolo vuole cambiare.
Le prime 25.000 firme sono state già raccolte in Italia sul sito ufficiale della petizione: www.salvailsuolo.it. Tutti i cittadini e le cittadine europee adulte possono firmare, basta una carta d’identità. I promotori sottolineano che “Abbiamo due obiettivi molto impegnativi da raggiungere: raccogliere un milione di firme entro settembre 2017, e ottenere il pieno riconoscimento del suolo come bene comune da proteggere, per il benessere dei cittadini europei”.
Salva il suolo con la tua firma
I dati sul consumo di suolo in Lombardia, elaborati da Legambiente e dal CRCS – Centro di Ricerca sui Consumi di Suolo, mostrano una situazione allarmante: dal 1999 al 2012 sono stati urbanizzati 44.776 ettari e si sono persi in maniera definitiva 60.290 ettari di superfici agricole. In meno di 15 anni le aree antropizzate sono passate dal 12,6% al 14,5%.
Provincia |
Variazione aree urbanizzate (1999-2012) |
Variazione aree agricole (1999-2012) |
Varese |
+7,3 % |
-8,3 % |
Como |
+9,9 % |
-7,5 % |
Lecco |
+10,9 % |
-15,9 % |
Sondrio |
+23,8 % |
-6,8 % |
Milano |
+12,5 % |
-7,8 % |
Monza e Brianza |
+10,1 % |
-13,9 % |
Bergamo |
+16,9 % |
-8,2 % |
Brescia |
+18,8 % |
-8,7 % |
Pavia |
+14,1 % |
-3,9 % |
Lodi |
+20,3 % |
-3,4 % |
Cremona |
+18,7 % |
-2,5 % |
Mantova |
+23,3 % |
-3,5 % |
TOTALE LOMBARDIA |
+14,8 % |
-5,5 % |