No all’inceneritore di Mantova
La lettera aperta di Marina Mantovani al Sindaco di Mantova. Da leggere…
Gentile Sindaco Palazzi,
Rivolgendomi a lei con questa lettera per tornare sul tema inceneritore vorrei partire da Firenze, una città che, anche grazie al sostegno di una parte importante della politica territoriale, è riuscita a vincere la sua battaglia di civiltà.
Il Consiglio di Stato, infatti, confermando una felice sentenza del Tar toscano, ha definitivamente bocciato il progetto dell’inceneritore di Case Passerini. La bella notizia è proprio di questi giorni.
È importante sottolineare che in Toscana i Comuni di Campi Bisenzio e Sesto Fiorentino, con il sostegno del Governatore di Regione Rossi, hanno sostenuto le istanze dei cittadini fino in fondo.
A Mantova, nonostante manifestazioni, lettere e mobilitazioni non abbiamo avuto gli stessi risultati con il Tar. E nemmeno l’ombra del sostegno, di cui hanno beneficiato gli amici di Firenze, da parte della politica locale. Personalmente mi auguro e spero che i cittadini si ricorderanno di questo al momento opportuno.
Vede Signor Sindaco, economia circolare non significa liberarsi di un problema caricandolo su un camion per trasferirlo da Mantova a Brescia, come da lei più volte citato e paventato. Economia circolare significa riusare e riciclare tutto ciò che può
essere riusato e riciclato, evitando di “termovalorizzarlo” a prescindere. Esattamente quello che si potrebbe, ma non si vuole fare, con il pulper di scarto della Cartiera ex Burgo.
Davvero singolare, poi, che dei dettami dell’Europa ci si preoccupi a singhiozzo a seconda di cosa torna comodo. Per quanto riguarda inquinamento e rifiuti i richiami e le sanzioni dell’Europa ormai si sprecano. Ma noi continuiamo imperterriti ad avallare il nostro ennesimo nuovo inceneritore locale. Speriamo che il suo bellissimo progetto di fioriere in Corso Vittorio ci aiuti a contrastare i problemi dell’inquinamento cittadino. Le piante, come é noto, aiutano molto.
Diventa davvero sempre più difficile pensare al proprio futuro in una città già così provata e già territorio SIN. E sarà estremamente interessante vedere come verranno gestite le richieste della proprietà che già da mesi, e ben prima della sentenza del Tar di Brescia, lamenta il fatto che i limiti produttivi concordati ed autorizzati rendono economicamente insostenibile la cartiera….
Sarà interessante anche capire cosa corrisponderà – in termini di inquinamento ambientale – ad un aumento di produzione e, quindi, di scarto e, pertanto, come è lecito presumere, anche di “termovalorizzazione”. A volte le leggi della matematica possono portare risultati sorprendenti.
Chiudo augurando a lei buon lavoro e a me stessa e ai miei concittadini buona salute e anche buona fortuna. Avremo tanto di bisogno di entrambe le cose.
Con viva cordialità, Marina Mantovani
Ecco cosa respiriamo quotidianamente:
Dati ARPA relativi a Villa Poma di Borgo Mantovano.
(segui il Link sottostante nella pagina che appare seleziona Mantova e poi Villa Poma e conferma)
http://www.arpalombardia.it/sites/qaria/_layouts/15/qaria/DettaglioCom.aspx
GRAZIE NON FUMI : RICORSO CONTRO L’UTILIZZO DI RIFIUTI PRESSO LA ITALCEMENTI DI MATERA
https://www.medicinademocratica.org/wp/?p=6286

Non voglio sparare sulla Croce Rossa ma francamente, in attesa del nuovo governo, mi sembra il momento giusto per chiedersi se realmente sia utile per gli interessi collettivi continuare a mantenere in vita un ministero dell’Ambiente quale l’attuale. Intendiamoci, non voglio offendere la suscettibilità di alcuno ma, con il massimo rispetto per tutti, mi sembra innegabile che, a partire dal “governo dei professori”, ormai questo ministero, più che difendere l’ambiente, privilegia scelte coincidenti con quelle dei grandi gruppi industriali pudicamente nascoste sotto la cortina fumogena delle “esigenze di produttività” e della “crescita” ovvero con la “tutela dei posti di lavoro“.
Trattasi di un percorso, peraltro, largamente coincidente con l’atteggiamento verso il binomio “ecologia-economia” assunto dal Pd di governo (l’apice è il periodo renziano) e da alcune associazioni ambientaliste ad esso satelliti. Ho già detto che non voglio sparare sulla Croce Rossa, e pertanto tralascio argomenti che tutti conosciamo, dalle trivelle alla rete nazionale di inceneritori, dall’Ilva alla depenalizzazione per le violazioni connesse all’Aia(cioè delle maggiori aziende inquinanti) ecc..
Mi limito, quindi, ad alcuni cenni su quattro recenti argomenti poco conosciuti che evidenziano con grande chiarezza il ruolo del ministero dell’Ambiente, avvertendo da subito che, ovviamente, chi vuole approfondimenti tecnici può trovarli in rete attraverso articoli (anche a mia firma) pubblicati in varie riviste specializzate.
1. Il primo riguarda le terre e rocce da scavo anche pesantemente contaminate (si pensi ai lavori per la Tav). Ebbene, attraverso un Regolamento (Dpr 120 del 2017) di 31 articoli (con 10 allegati) ed una “circolare interpretativa”, il ministero dell’Ambiente è riuscito a liberalizzarne l’uso, giungendo addirittura a dichiarare ex lege “non contaminate” – e, quindi, escluse dalla disciplina sui rifiuti – anche terre da scavo non allo stato naturale ma contenenti rifiuti di origine antropica con materiali artificiali di ogni tipo, dal calcestruzzo alla vetroresina. E così tante discariche scompaionoper miracolo ministeriale.
Mappa emissioni annuali 2014 di GAS SERRA per km²
clicca il link
http://www.arpalombardia.it/sites/QAria/_layouts/15/QAria/LeEmissioni.aspx
Inquinamento, gli ultimi dati fanno venire voglia di scappare dall’Italia